Tornato da una breve vacanza non posso non parlare di quanto avvenuto nei giorni scorsi a Roma ad una scolaresca di Cuneo che si è resa protagonista dell'ennesimo caso di bullismo. Un ragazzo è stato sottoposto a ripetuti abusi da parte dei suoi "compagni" e "compagne", filmato e messo su Whatsapp.
Premesso che i "fenomeni" che si sono resi protagonisti di questo episodio meriterebbero di essere mandati tre mesi a raccogliere pomodori in qualche piantagione della San Marzano e che è assolutamente condivisibile la sanzione che è stata presa nei loro confronti, ovvero il quattro in condotta con presumibile perdita dell'anno scolastico, quello che lascia sconcertati è stato l'atteggiamento di una parte dei genitori che ha preso le difese dei propri marmocchi, poverini così duramente puniti, affermando che, suvvia, si è trattato di una ragazzata, di una goliardata come ne succedono a bizzeffe e che male c'è se poi l'accaduto è stato filmato e messo in rete, quanti di questi episodi finiscono sui social network senza che accada nulla.
Questi piccoli bricconcelli, per un episodio del quale è stata esagerata la portata, adesso rischiano di perdere l'anno, arrecando anche un danno economico alle famiglie che saranno costrette a far fronte ad ulteriori spese causate dalla bocciatura.
Allora io vorrei incontrare uno di questi genitori, guardarlo in faccia e chiedergli: "Ma tu, che educazione hai avuto? Quali valori ti hanno insegnato i tuoi genitori? Quali valori tu stai insegnando ai tuoi figli? Se l'episodio fosse successo alla tua nobile creatura, avresti reagito nello stesso modo?".
Capite perché i giovani di adesso sono una massa di caproni che pensano soltanto ad avere il telefonino più "figo" da mostrare tronfi ai loro compagni.
Perché, fortunatamente non in tutti i casi, si fanno scudo di genitori che sono più idioti di loro, che non seguono i figli a scuola, tanto a fine anno sono lo stesso tutti promossi perché i professori, come tanti maghi Silvan, trasformano i tre o i quattro in sei, perché non c'è parvenza di un insegnamento dei veri valori, cioè di quelli che consentiranno ai nostri figli di essere la classe dirigente di domani. Mi viene da piangere se penso che i ragazzi di oggi saranno quelli che domani avranno le redini della Nazione.
E allora non stupiamoci se un gruppo di genitori senza alcun pudore contesta una sanzione sacrosanta.
A ben pensarci a raccogliere tre mesi i pomodori ci manderei proprio i genitori e non i loro figli.