"Morte è sempre brutta notizia, ma stavolta non sono troppo dispiaciuto", scrive il segretario della Lega Nord su twitter, commentando il suicidio in carcere di Ludovico Caiazza, accusato di essere l'assassino del gioielliere romano Giancarlo Nocchia.
Il segretario della Lega Nord si riferisce al suicidio del 32enne Ludovico Caiazza, accusato di essere l’assassino del gioielliere romano Giancarlo Nocchia. Fermato domenica su un treno a Latina, Caiazza è stato trovato impiccato con un lenzuolo, intorno alla mezzanotte, dagli agenti della polizia penitenziaria del reparto grande sorveglianza del carcere di Regina Coeli.
Sfruttare ogni episodio di cronaca a fini puramente propagandistici con la finalità di guadagnare qualche voto in più andando a speculare su quello che è il modo di sentire di parte dell'opinione pubblica, mi fa schifo. Salvini è un grande comunicatore, ma la sua comunicazione è per la gran parte rivoltante e vomitevole. Il Signor Ludovico Caiazza era un delinquente, andava processato e doveva subire una pena esemplare. Il suo suicidio gli ha risparmiato la sua giusta espiazione. Io non riesco a gioire per la sua morte, perché il mio senso morale mi impedisce di far festa per la morte di un qualsiasi uomo, fosse anche un assassino.
Ma Salvini non ha un senso morale. Lui guarda solo i sondaggi e sa bene che un'uscita come questa, alla pari di tante altre che ha già fatto in passato, porta voti e al diavolo la pietà umana e la sacralità della vita come principio fondante della fede cattolica.
D'altra parte abbiamo già avuto modo di ascoltare ripetutamente il suo pensiero sui temi dell'immigrazione, quindi perché dovremmo stupirci della sua battuta di oggi?
E la Chiesa? Reazioni? Non pervenute. Invece di controbattere quasi in tempo reale alla ipotesi ventilata da Renzi sulle unioni civili, i Signori Vescovi, Cardinali e Arcipreti, si occupino si stigmatizzare reazioni odiose come quella di oggi di quel pazzo vestito di verde.
Salvini va politicamente fermato, isolato, messo in un angolo.
Non oso immaginare il mio Paese guidato da un folle.