Oggi il mio editoriale sarà molto breve, perché la rabbia potrebbe spingermi a scrivere frasi inopportune.
Sulle prime pagine di tutti i quotidiani stamattina campeggia il titolo "Silvio Berlusconi è tornato un uomo libero". Ma libero da cosa? Ha forse scontato dei giorni di galera? E' stato relegato agli arresti domiciliari? No, la sua pena è consistita nell'andare a raccontare qualcuna delle sue esilaranti barzellette a dei poveri anziani che molto probabilmente non le hanno neanche capite.
Pena, si fa per dire, estinta. Interdizione dai pubblici uffici, cancellata. Tutto come prima. Il Signor Silvio Berlusconi resta ancora sottoposto alla legge Severino, ma troveranno un escamotage anche per quella. Risultato: alle prossime Elezioni Politiche, Berlusconi sarà sicuramente di nuovo un cittadino eleggibile a tutti gli effetti. Alla facciazza degli italiani che hanno dovuto subire per mesi la pantomima del processo "Ruby" nipote di Mubarak (parentela sancita da un voto del Parlamento Italiano!), con le feste con la Minetti travestita da infermiera, le Olgettine, le regalie effettuate per pietismo, che hanno dipinto Berlusconi come il Robin Hood italiano.
Tutto finito. Tutto come se non fosse mai successo.
Il mio animo è pervaso da molta tristezza per questa pagliacciata, che ancora una volta consente all'"uomo più perseguitato dalla giustizia italiana negli ultimi venti anni", di uscire vincitore su tutti i fronti.
Un piccolo segnale di speranza però si riesce a intravedere. Finalmente nel suo partito qualcuno ha preso coraggio e ha incominciato a contestare la sua leadership. Spero che abbia la forza e la capacità per porre termine ad un regno che ormai dura da troppi anni. Sempre che non finisca tutto a tarallucci e vino grazie ad una azzeccata barzelletta sui comunisti.