La contraccezione di emergenza ha avuto vita dura in Italia, ma finalmente l’Aifa, Agenzia per il farmaco, ha pubblicato l’8 maggio sulla Gazzetta Ufficiale la delibera che offre la possibilità alle donne di età superiore ai 18 anni di ottenere direttamente in farmacia senza ricetta medica la cosiddetta pillola del giorno dopo, in particolare la ellaOne, con maggiore efficacia se usata nelle prime 24 ore dal rapporto non protetto. Questo tipo di pillola in particolare agisce bloccando l’ovulazione e proprio la sua assunzione immediata consente di avere il massimo dell’efficacia.
La contraccezione d’emergenza si contraddistingue per essere un metodo contraccettivo da utilizzare solo in caso di un rapporto sessuale non protetto o a seguito dell’uso non adeguato di un altro metodo contraccettivo (rottura del preservativo, dimenticanza della pillola etc.). Nonostante nei paesi occidentali sia molto diffuso il ricorso a contraccettivi efficaci, si stima comunque un’alta percentuale di gravidanze indesiderate. Ma anche a fronte di questi dati l’utilizzo della contraccezione di emergenza rimane comunque bassa. Gli ultimi dati disponibili risalgono al 2010 dove le confezioni vendute in Italia sono state circa 350.000 e solo il 2,7% delle donne in età fertile ha usufruito della contraccezione d’emergenza, sfatando in tal modo il dato dell’utilizzo della contraccezione di emergenza in alternativa a metodi contraccettivi continuativi.
E’ doveroso ricordare che la contraccezione di emergenza è l’unico modo per evitare una interruzione volontaria di gravidanza successivamente ad un rapporto non protetto e laddove non si voglia incorrere in una gravidanza indesiderata. Purtroppo questo può avvenire più frequentemente nella popolazione adolescenziale dove la contraccezione abituale è meno utilizzata e più spesso si lascia il rapporto sessuale al caso. La delibera attuale ha lasciato fuori le minorenni dalla possibilità di usufruire della pillola del giorno dopo senza ricetta. Questo ripropone il problema dei medici obiettori di coscienza che potrebbero rifiutarsi di fornire la ricetta, appellandosi alla legge 194, rendendo quasi impossibile questa opportunità, con la conseguenza di problemi psicologici e pratici connessi a questo rifiuto. In Italia ci sono per fortuna delle possibilità di arginare il rifiuto dei medici obiettori. Alcune associazioni, Luca Coscioni, Aied, Vita di Donna, permettono di ricevere la prescrizione per il farmaco ma solo nelle città in cui hanno delle sedi, altrimenti bisogna sperare nella fortuna dell’incontro con un medico non obiettore.