Purtroppo devo interrompere la pubblicazione del racconto "Stalking - Una storia vera" di Laila Senna.
Laila sta male.
Il suo stalker ha ripreso a perseguitarla con ingiurie, insulti e minacce e lei non riesce più a reggere il peso di questo suo dramma personale.
Laila è sola, nessuno la sta aiutando, è alla mercé del suo aguzzino.
Io mi chiedo come sia possibile che lo stalker , tra l'altro già oggetto di ripetute denunce, possa liberamente e pubblicamente distruggere la vita di una donna.
Questo caso dimostra ancora una volta tutti i limiti dell'attuale legge contro lo "stalking". Il problema non è stato risolto. Anzi. La certezza della pena per i persecutori, anche recidivi, non esiste.
L'unico modo perché finiscano in galera è che ammazzino la loro vittima.
Complimenti al nostro legislatore e alle Forze di Polizia che hanno il preciso compito di difendere l'incolumità dei cittadini, ma che nei casi di stalking fanno esattamente il contrario.
Forza Laila, ti siamo vicini.
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